Indagine Ipsos: i bisogni di protezione degli italiani

ANIA ha commissionato a Ipsos un’indagine per comprendere l’evoluzione della percezione dei rischi e i nuovi bisogni di protezione degli italiani.

20 giugno 2023
di lettura

Se la pandemia è ormai alle spalle, la guerra e le tensioni geopolitiche radicano l’incertezza, il ritorno dell’inflazione e il rialzo dei tassi di interesse creano allerta, contribuendo all’instabilità.

Dall’analisi Ipsos emerge che gli italiani sono prioritariamente preoccupati per il presente e per la sopravvivenza primaria. Ogni generazione è preoccupata per i rischi che sta affrontando: non autosufficienza per i baby boomers; famiglia, figli e pensione per la generazione “X”;  i millennial sono concentrati sul reddito da lavoro.

  • Il 66% degli italiani è preoccupato per l’autosufficienza e le cure
  • il 50% per famiglia/figli
  • il 48% per il reddito/lavoro
  • il 37% pensa alla pensione.

Crescono rispetto a tre anni fa i timori per i danni da eventi atmosferici - naturali:  il 33% dichiara di essere molto preoccupato per i rischi ambientali, percentuale che sale al 40% per la generazione “Z”.

Scarsa protezione

Esiste un gap tra la percezione dell’esistenza di un rischio e l’effettiva adozione di strumenti di protezione. Il 45% di coloro che dichiarano di sentirsi esposti, non presenta alcun tipo di copertura (esclusa rc auto).

Per la perdita dell’autosufficienza - nonostante il 70% del campione lo dichiari come rischio particolarmente percepito - il 93% di chi si sente esposto non ha adottato alcuna strategia di tutela assicurativa. Anche per mantenere nel tempo il livello del tenore di vita, il 92% degli intervistati dichiara di non avere acceso nessuna polizza integrativa.

Reputazione del settore assicurativo

Le analisi motivazionali fanno emergere una positiva percezione del settore assicurativo. Vengono apprezzati il miglioramento della trasparenza dei prezzi e dei premi (grazie al quale ci si orienta con maggiore facilità tra le proposte delle diverse compagnie), i servizi pensati per le nuove esigenze delle persone e il lavoro di agenti e consulenti.

 Tra i giovani di 18 - 26 anni il settore ha i livelli migliore di reputazione, in termini di fiducia e di atteggiamento favorevole.

Touch point

I rapporti tra cliente e impresa assicurativa sono ormai multicanali e digitali: l’off-line è ancora importante. La visita in agenzia assicurativa rimane il touch point prevalente, anche per la generazione “Z”, ma il 65% degli assicurati si relaziona ormai anche a distanza.

Il consulente assicurativo mantiene importanza come veicolo di trasparenza, consigli, spiegazioni. Esiste infatti ampia disponibilità ad ascoltare con attenzione i messaggi che possono arrivare dal settore assicurativo in termini di educazione/divulgazione.

Il web e le app sono strumenti sempre più usati anche dagli assicurati non online che richiedono un servizio personalizzato che consenta di sospendere la polizza, di controllare le scadenze…

Check-up assicurativo

La ricerca si sofferma anche sulle potenzialità future della domanda e la propensione degli italiani nei confronti delle soluzioni assicurative. Più di un italiano su due è interessato a un check-up assicurativo della propria situazione di esposizione ai rischi e delle proprie esigenze di protezione. I giovani sono molto più interessati degli anziani.

Gli italiani sono quindi  consapevoli di essere esposti a rischi e dimostrano anche una potenziale voglia di affrontare la situazione.

Motivazioni che guidano la scelta tra le polizze

Una delle principali richieste è quella di chiarezza e semplicità dei prodotti e filiera sinistri efficiente e rapida.

Le polizze devono quindi essere complete (multi-rischio), permettere una gestione dinamica con coperture a pacchetto, sulla base di esigenze famigliari, modificabili nel tempo e attivabili solo quando serve.

L’indagine conferma che ci sono ampi spazi di sviluppo per aumentare la cultura degli italiani nei confronti dei rischi e di conseguenza la domanda di soluzioni assicurative.

L’indagine

L’analisi motivazionale ha coinvolto una community on line e due focus group per riflettere sulla percezione del contesto attuale, i cambiamenti in atto e le maggiori preoccupazioni per il futuro.

L’analisi motivazionale è completata da una rilevazione quantitativa, eseguita nel luglio 2022 con metodo Cawi, somministrando 2.001 interviste alla popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 64 annidi età, segmentata per fasce di età:  Z (18 - 26 anni), Millennials 27 - 40, Gen x (41 - 56 anni) e Baby boomers (57 - 64).

Fonte: ANIA

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